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Ad00341 04 102a/itaMiscellanea LXVII. Tom. V. No. 100.
LA CATTEDRALE DI STRASBURGO.
Ad00341 05 003a/ita

Costumi. X. Tom. VI. No. 1.

COSTUMI DELLA SVIZZERA.

Fig. 1. Un paesano d'Unterwalden.

Gli abitanti del Cantone d'Unterwalden sono gente di buon' indole, ma poco colta; inclinano alla malinconia; per la maggior parte son poveri, e si procurano il lor mantenimento con allevar bestiame e vi si applicano con molta cura. Vediamo qui rappresentato un vaccaro nel sue abito da festa.

Fig. 2. Una giovane paesana di Berna.

Vediamo qui una bella villanella del Cantone di Berna, che torna dalla campagna con una canestra piena di patate ivi da essa raccolte. È vestita leggiermente per lavorare con più facilità.

Fig. 3. Un vaccaro d'Emmentale.

L'Emmental, osia la valle d'Emma, situata nel Cantone di Berna è un paese molto fertile e famoso per il cacio eccellente che quivi si fa. L'occupazione principale degli abitanti di essa consiste in allevar bestiame. La figura presente ci mostra un vaccaro di questa valle nel solito suo vestiario, come uscito dalla se ne porta via il bigonzo pieno di latte.

Fig. 4 e 5. Una villanella ed un villanello della valle d'Entlibuch.

Gli abitanti della valle d'Entlibuch, situata nel Cantone di Lucerna, sono famosi pel loro Carattere maschio, altiero, prode e franco, e nello stesso tempo si distinguono pel talento particolare che hanno per la musica, la poesia, la satira e per gli esercizj ginnastici, ed in questi ultimi specialmente si son resi ragguardevolissimi. Le due figure annesse ce li rappresentano nel loro abigliamento ordinario.

Fig. 6. Un cacciatore di camosci.

Vediam qui un cacciatore di camosci delle Alpi Elvetiche, nel solito suo vestiario. Per mezzo del suo bastone colla punta di ferro, e delle scarpe egualmente serrate e puntate egli si arrampica sopra le più este montagne di ghiaccio, e si espone ai più evidenti pericoli per aver il piacere di ammazzare un camoscio.

Ad00341 05 004a/itaMiscellanea LXVIII. Tom. VI. No. 2.
FABBRICHE DELLA SVIZERA
Fig. 1. La Casa di un contadino Svizzero.
In una gran parte della Svizzera le cafe de' contadini fon più grandi, più fpaziufe e petciò più comode, che in molti altri paefi. • Quello fi vede anche nella presente
Fig. ura, che ci moftra la cafa d'un contadino del Cantone d' Unierivalden il quale in paragone cogli altri Cantoni è piùttofto povero, ed i fuoi abitanti fon più rozzi, meno colti e meno induftriofi di quei degli altri. Uffa è d'una grandezza confiderabile; il pian terreno è murato di faffi e contiene la cantina; tutto il relto è fabbricato di legno. 11 tetto è coperto d'afficelle, che fi tengono fermi con faffi fovrapofti.
Fig. 2. La capanna d'un pastore alpigiano.
Quefte capanne fi fabbricano fülle montagne in vicinanza delle pafture dove gli armenti durante tutta la ftate fi pascolano. In queue capanne, erette interamente di travi pofte l'una full' altra, a guifa delle cafe de' contadini nella lluffia, fi cuftodisce il latte e faffi il formaggio; effa ferve anche di ricovero ai paftori che guardano gli armenti, e la notte vi dormono; il lor letto, fituato folto il letto non confine d'altro che di fiero lungo. La presente ig.. xapprefetita l'interno d'una tal capanna con tutti gli utenfili per la formazione del cacio, di cui qui l'alpigiano fi vede realmente occupato. Sua moglie col
Fig. lio è venuta dal villaggio per vifitarlo, e '1 ragazzo del paftore arroftisce un cacio per i cari ospiti. Per quefta gente il cacio arrofiito è un boccone fquifito. ÀI principio dell' inverno il paftore alpigiano ritorna dalle montagne alla valle dove abita colla fua famiglia.
Ad00341 05 005a/itaMiscellanea LXIX. Tom. VI. No. 3.
GHIACCIERI RIMARCHEVOLI PER ESSER LE SORGENTI DI GRAN FIUMI.
X ghiaccieri delle Alpi Svizzere fon maffe anteriore,t medio, e pofteriore)
a guifa d'un enormi di ghiaccio, ed i magazzini d"acqua ruscello di ghiacciero, e con elfo unisconli i perpetui ed inefauribili per i fiumi che da tredici ruscelletti che cadono: dal Mufcheleffi fcaturiscono. Due di quefti ghiaccieri qui horn, giogo efto d'una eftenfione di due leghe, ef
Fig. iati fono fpecialmente rimarchevoli per effer le forbenti di due fiumi principali d'Eu-, _,F. i g. 2. tIil g h i i a• c c i e •r e « d 1e1l tP» i o d-\ano. ropa. D. . D'una magnificenza ancor maggiore è la
Fig. 1. Il ghiacciero del Reinwald o sia la prima sorgente del Reno.
ciero della Furca o fia del Erodano, il quale perlo è uno dei più bei ghiaccieri in tutta l'eftenfione delle Alpi. Effo fcende dalle falde della Nel fondo della valle di Reinwald, fituata Furca
(montagna alta fui confini del Valle fé nel Cantone Elvetico de' Grigioni, e circon- e de' cantoni di Berna e à'Uri, e può riguardata di tutte le parti da montagne altiffime, darfi come l'ultima cima della gran Montail gran ghiacciero ftende l'immenfa fua mafia gna di »San Gottardo verfo la direzione tra di ghiaccio per una valle orrida e folitaria. Da mezzodì e ponente)
Fig. 2. Il ghiacciero del Rodano.
e dalla montagna ancor una volta grande, che talvolta cresce ad una più alta di Galenftok, giù nella valle di Gelarghezza forprendente, e rende un' aspetto ren, ed è lo fbocco di una valle d* ghiaccio magnifico, fi precipita la forgente pofteriore lunga fei leghe. Tre ruscelletti fcaturiscono del R.eno
(giacche quefto fiume maeftofo nasce da quefto ghiacciero e formano le forgcnti del da tre forgenti principali che fi chiamano Reno Rodano.
Ad00341 05 006a/itaMiscellanea LXX. Tom. VI. No. 4.
LA CASCATA DELLO STAUBBACH.
VJna delle cascate più rimarchevoli, più fa- aria a guifa d'1111 fottile velo di color argenmofe, e più vifitate nella Svizzera è quella teo bianchiffimo e con forme Tempre variate, del cou detto Staubbach nella valle non meno Verfo mezzogiorno quando i raggi del Sole rimarchevole di Lauterbrun del Cantone di battono fopra la colonna mobile dell' acqua Berna. Vicino al villaggio di Lauterbrun tutta ridotta in fchiuma e nebbia; la beleffa fi precipita nell' altezza ftraordinaria di lezza di quefto meravigliofo giuoco della nacirca novecento piedi fopra la rupe quafi per- tura arriva al fuo più alto grado; ed avvicipendicolare del Pletfchberg ofia montagna di nandofi ad effa fi fcorgono due arcliibaleni Pletfch. Quefto ruscello realmente forma in forma circolare. Si può panare lenza pedue cascatelle una fopra l'alira. Quella di ricolo tra la rupe eia cascata, ma non fenza fopra (Fig. - I.J cade in un bacino, da cui di effer bagnato dagli fpnizzi continui dell'acnuovo con impeto fi precipita per formare qua. Nel tempo dell' inverno ftrane Fig. ure la cascatella di Totto (Fig.. 2.)- In quella fmi- di ghiaccio fi formano nel Staubbach. Più furata altezza per la refiftenza dell' aria l'ac- di fopra fi vedono ancor molte altre cascate, qua cadente fi diffolve interamente e fi ri- ma nell'una coli bella e forprendente coinè duce per coli dire in una polvere fottiliffima quella di fotto. (da cui la prefo il fuo nome), e fvolazza peli'
Ad00341 05 007a/itaMiscellanea LXXI. Tom. VI. No. 5.
OSSERVAZIONE MICROSCOPICA DELLA SPUGNA MARINA E DEL TAFFETÀ CANGIANTE.
Fig. 1. La spugna marina.
Vuefì° corpo porofo di color bruno-gialliccio, di cui ci ferviamo per pulire e lavare, nasce fpecialmente nel Mediterraneo fui fondo dirupato delle ifole e degli fcogli, dal quale i maragnoni lo fyellono e raccogliono. È cofa nota, che la fpugna afforbisce l'acqua con grande avidità. Ma come ciò fucceda f'intenderà, allorché fi offervi il piccolo pezzetto di fpugna (A) ingrandito fotto '1 microfcopio (B). Si fcoprirà che la fpngna non confifte di altro che d'un' intreccio di molti piccioli tubi fottilifGmi e pieghevoli, che avidamente afforbiscono l'acqua, e fanno gonfiar la fpugna. La mollezza e pieghevolezza dei tubi poi fan fi che l'acqua fi può fpremere dalla fpugna con facilità, poiché per la preffione della mano i tubi a guifa di trombe la danno fuori.
Fig. 2. Il taffetà cangiante.
Il giuoco di colori cangianti, che in quefta forta di taffetà fi offerva (come nel Tomo V. Nro. 40. fi è veduto a occafione dell' farfalla cangiante) nasce dal diverfo colore de' fili, come fotto il microfcopio (b) chiaramente fi vede. Nel presente cafo l'orditura o fia il liccio confifte di fili gialli, e la trama di fili purpurei. E coli fecondo che il taffetà fi volge, domina ora il color giallo, ora il color purpureo, o vi nasce un bel mifto di ambedue.
Ad00341 05 008a/itaPiante CV. Tom. VI. No. 6.
L'ACANTO OSIA LA BRANCORSINA.
ih rimarchevole quefta pianta per aver fomminiitrato agli antichi Greci e Piomani un belUrfimo ornamento architettonico. La bellezza ringoiare della fua forma gl' induUe ad imitarle nel capitello dell' ordine corintio, e col dare ad effe una forma più regolare e fimmetrica le refero ancor più belle e più adattate all' arte. Anche l'architettura gottica e moderna hanno adottato quello graziofiffimo ornamento. Finora fi conofcono 14 fpecie di Acanto, e le due rapprefentate in quefto folio fono appunto quelle de' quali l'architettura fi ferve.
Fig. 1. L'Acanto molle. (Acanthus mollis.)
E una pianta perenne che nafce da Te in Sicilia e nell' Italia inferiore. Le'foglie (A) fon difpofte a guifa di rofa, e nel centro dio effe fi erge nell' altezza di due o tre piedi lo itelo che porta i fiori di color bianco e violaceo (B).
Fig. 2. L'Acanto spinoso. (Acanthus spinosus.)
Quefta fpecie egualmente nafce in Italia in luoghi umidi. Le foglie fon grandi e di bella forma, e fulla punta delle picciole foglie fi trovano fpine fimili a quelle delle foglie del cardo.
Ad00341 05 009a/itaVermi XI. Tom. VI. No. 7.
FRUTTI DI MARE.
Fig. 1. Il Cardio spinoso; il bucardo. (Cardium echinatum.)
Oiccome ne' gabinetti di ftoria naturale chiocciole e le conchiglie Tempre fi vedon vuote, creder potrebbefi che quefti gufcj follerò affatto disabitati. Ma del contrario ci perfuadono qui le Fig. g. A, B e G di quefto Cardio fpinofo, che trovafi nel mare del Nord. In P'ig. A l'animale che in elfo abita fi vede dal canto vivo della parte efteriore; in B elfo fi moftra da un lato, e fé ne vede il pie in forma d'uncino e di color arancio, che ferve all' animale per moverti ed alzarti. In C i due gusci fon divifi fi che tutto l'animale comparisce diftintamente,
Fig. 2. La Penna marina. (Pennatula mirabilis.)
Quefto teftaceo formato a guifa di corallo è abitato da un' animale polipofo, e da' lati ha ramicelli pennati che forni guano le ali d'una penna. La penna marina arriva alla lunghezza di fei o otto once e fi trova ne' mari d'Europa e d'America galleggiante fulla fuperficie dell' acqua
Ad00341 05 010a/itaPesci XLI. Tom. VI. No. 8.
PESCI DI FORMA SINGOLARE.
Fig. 1. Il Stileforo cordato. (Stylephorus chordatus.)
Wuefto pesce d'una forma ftrana non prima che circa da 20 anni in qua fu conosciuto, allorché fu portato in Inghilterra dalle Indie occidentali. Elfo porta gli occhj fopra le due escrescenze cilìndriche e la tefta col grifo in fu confitte di una pelle bruna e graffa. Il corpo finisce in una fpecie di corda lunga un piede e dieci once, mentre che la lunghezza del corpo non ha che dieci once.
Fig. 2. Il pesce rospo dipinto. (Lophius pictus.)
Abita quello pesce l'Oceano pacifico nelle vicinanze della Nuova Ollanda e di Otaite. ' Sopra Ja bocca fpalancata elfo porta un lungo filetto in forma di tridente, col quale adesca piccioli pescetti, che gli fervono di nutrimento. Due altre escrescenze fi vedono fui fuo dorfo. Il color principale di quefto pesce è bruno, variato di macchie gialle e roffe.
Fig. 3. Il pesce rospo marezzato. (Lophius marmoratus.)
Egualmente fi trova nell' Oceano pacifico. Il corpo fuo è di color nero, marezzato di bianco e roffo. Sul nafo porta un filetto biforcato, e le pinne del petto fon formate a un di preffo come piedi, ma in realtà non lo fono.
Ad00341 05 011a/itaMiscellanea LXXII. Tom. VI. No. 9.
METEORE, O SIA FENOMENI AEREI.
I ra le meteore rare annoverar fi poffono ciare. La meteora qui efFig. iata fu vifta a i globi infocati, che talvolta fi vedono ap- Londra il dì 13. Novembre del 1803, verfo le parire improvvifamente nell' atmosfera. Ben- nove e mezzo di fera. Ad uno di quei che che non ancor arrivato fiafi a poter fpiegare l'offervarono la maffa di fuoco in principi* il nascere di quefti fenomeni, tanto almen apparve di un contorno ben diftinto, ed acfi fa, che non fon forieri di pubbliche ca- compagnata da altri globetti infocati; e nel lanuta, come crede ancora la plebe igno- continuar fuo volo ad effa nacque una coda rante e fuperftiziofa; anzi debbefi fupporre, infocata. Un' altro offervatore vide dal corche effi, come l'aurora boreale ed altri fé- pò ellittico del globo uscire de' raggi, che nomeni aerei, fono effetti di caufe natura- terminavano in picciole ftelle. li, che finora non abbiam potuto rintrac.
Ad00341 05 012a/itaMiscellanea LXXlll. Tom. VI. No. 10.
OGGETTI MICROSCOPICI.
Cria altra volta in queft' opera, Tom. IL dall' altro egualmente difianti. Affai diverfi Nro. 98. abbiamo offervato e paragonato le al contrario fi inoltrano i pizzi di Brabante.' opere della natura con quelle dell' arte Quefti o fi cuciono coli' aco, o fi lavorano* lotto il microscopio, il che ci ha convinto a piombini. Di una fola libbra di lino che le prime fono infinitamente più per- nelle Fiandre fi lavorano l'ino per 7000 fio-. fette delle feconde. Lo vediamo ancora qui rini di pizzi, e non fi può vedere in quefto: paragonando due teffiture, le più artificiofe genere cofa più perfetta e più regolare; ma che poffano trovarfi, cioè la tela di ragno, offervati fotto il microscopio tutto apparisce, ed un pezzetto di pizzi di Brabante. Là diverfamente. Il pizzo il più fino fembra più gran regolarità fi trova ne' detagli della una teffitura irregolare dir groffe corde • inprima Fig.. 1. dove tanto i fili dritti quanto viluppate confufamente e feinza verun' ori traverfi fono di una Xteffa groffezza e uno dine.
Ad00341 05 013a/itaInsetti XLVIII. Tom. VI. No. 11.
FARFALLE ESOTICHE.
Fig. 1. L'Argo indiano.
Ylie^° nel papiglione che fi trova nelle Indie Orientali, è qui ef
Fig. iato nella Tua grandezza naturale. Il fondo delle lue ali è di un bruno quafi nero, e disegnato con macchie gialle. Le ale pofteriori fono ornate di due begli occhj neri e cerulei.
Fig. 2. Il Podalirio verde dell' Indie Occidentali.
Quefto papiglione efotico, della fpecie di quei che fi chiaman porta coda, fi trova in Suriname nell' America: quanto alla
Fig. ura fomiglia al Podalirio noftro, ma nel colore, cornpofto di ftriscie verdi e nere, è diverfo da esso.
Fig. 3. La farfalla a fiamma Americana. (Pap. Eq. H. Ricini.)
Le sue ale posteriori, tinte di un color roffo chiaro, le danno un' afpetto lieto. Le ale anteriori portano cìafcheduna due macchie gialle.
Fig. 4. L'ala rancia di Suriname.
Quefta farfalla come l'antecedente fi diftingue per le fue ale lunghe e ftiette e pel f uo corpo lungo e lottile. Il colore delle fue ale è graziofamente variato di rancio, giallo, e bruno.
Ad00341 05 014a/itaMiscellanea LXXIV. Tom. VI. No. 12.
MANIERA COME I NEGRI AMERICANI SCORTICANO IL SERPENTE INDOVINO.
JL^al No. 85. del Tomo III. di queft' opera poi attaccò il laccio d'una fune intorno al già conofciamo il Serpente Indovino come collo dell' animale, e cofì lo fece tirar fu uno degli animali i più fpaventevoli, che ad un' albero da due altri negri. Poi egli arriva alla lunghezza di 30 o 40 piedi. Quefto fui ferpente stesso fi arrampicò, ascefe, gli ferpente fi truova anche in America in Su- fpaccò il ventre e poi lo fcorticò. Una riname, e gli abitanti lo chiamano Aboma. quantità di graffo, che ferve per rimedio a L'Inglefe Stedman che per più anni ftava contufioni, ne fu raccolta; i negri si acin fervigio degli Olandefi in Suriname, in- conciarono la carne e la mangiarono con fieme col fuo fchiavo nero David uccife un grande appetito, tal ferpente con più colpi di fucile. David enn.
Ad00341 05 015a/itaMiscellanea LXXV. Tom. VI. No. 13.
RACCOLTA DELLA COCCINIGLIA.
wuefto infetto, che fi trova nell' America Meridionale fui Fico d'india (Cactus opuntia.) già abbiamo incontrato nel Tom. IL no. 31. di que ft' opera. Per il fuo bel color purpureo effo è divenuto un' oggetto importante del commercio; e nel Meffico la Cocciniglia vien coltivata in piantagioni di fichi d'India unicamente a quefto fcopo deftinate. Qui fi vede una tal piantagione, in cui le piante (a) fono diftribuite a fila, ed i coltivatori (e) occupati a rimescolar la terra intorno ad effe. I piccioli animaletti sen particular cura fi mettono fopra quefte piante. Dopo alcuni mefi, quando fono arrivati alla lor grandezza naturale, ne vengon levati per mezzo di pennelli di pelo di capviaolo, (b) e raccolti. Poi, tolta ad effi la vita fopra lamine infocate (f) fi ripongono in vafi; (g,h) o m effi in eaneftri fi uccidono con acqua feottente, e poi fi distendono fopra ftoje (i) per asciugarli. L'ultima maniera di ucciderli è la migliore. La cocciniglia fi raccoglie nelle piantagioni tre volte l'anno, dal mefe di Décembre fino al Maggio.
Ad00341 05 016a/itaMiscellanea LXXVl. Tom. VI. No. 14.
LA NEVE COLLE SUE CRISTALLISAZIONI.
Offerviamo qui la neve. — La noftra atmo- Talvolta quando, all'aere tranquillo, la sfera è Tempre piena di vapori umidi. Quando neve cade in piccioli fiocchi, abbiamo occaquefti al freddo dell' inverno fi addenfano e fione di offervare le fue forme varie e tuttafi criftallizzano, effi formano una massa bian- via regolari, le quali quafi tutte fi riducono ca e folla, la quale più greve dell' aria, cade all' efagono. La presente tavola moftra digiù in terra, e la copre di una vefte bianca, verfe variazioni di tal criftallifazione di neve Queft' è la neve, che rifchiara i giorni trifti confiderabilmente aggrandite fono il microdeli' inverno, e difende la femenza dal ri- fcopio. Le Fig. g. 1. 2. 3. furono oll'ervate gore del freddo. Sperfe volte ne' paefi mon- nella Stiria; nelle Fig. g. 4. 5. 6. 8- 9. vediatagnofi fuccede, che un globetto di neve fi mo altre, che furono offervate da un naturadiftacca dalla cima degli ahi monti, e roto- lìfta nella Svizzera; e la Fig.. 7. fi offervò in landò in giù rapidamente cresce e forma una Breslavia. La grandezza naturale dei cril'talli mafia enorme, che chiama!! lavina di neve, di neve fi trova indicata folto fei de' fudetti e diftrugge non folamente cafe, ma villaggi numeri, interi che reftano fepolti lotto di effa.
Ad00341 05 017a/itaMiscellanea LXXVIl. Tom. VI. No. 15.
FINESTRE GELATE.
Quando nell' inverno ad un certo grado del freddo (chiamato grado del ghiaccio) l'acqua vien privata di una parte del suo calorico, essa si gela, e vien ridotta in un corpo solido ed elastico, che ghiaccio si dice. Nascon prima nell’acqua alcuni strali di ghiaccio, che sotto diversi angoli congiungendosi, a poco a poco ne fanno un corpo solido, come succede nella cristallisazione de' sali. Questa massa d'acqua condensata è d'una tal sodezza, che una volta per ischerzo ne su sabbricato un palazzo di ghiaccio, come in appresso vedremo.
Coli anche nell' inverno i vapori delle camere calde si condenfano su i cristalli delle finestre, e quivi gelando forman vario e diverse figure. La loro varietà probabilmente nasce dalla qualità de' vapori. Qui vediamo rappresentate alcune finestre gelate.
Fig. 1 e 2. surono osservate dal Sig. Hacquet nell' inverno freddissimo del 1788 e 1789; le finestre gelate inoltravano figure che persettamente rassomigliavano i Zoofiti.
Fig. 3 e 4. somiglianti al sogliame delle piante, surono osservate e copiate nel palazzo ducale di Belvedere presso Weimar nell' famoso inverno del 1740.
Ad00341 05 018a/itaMiscellanea LXXVIII. Tom. VI. No. 16.
COSTUMI DEGL' INDIANI.
CJuefta Tavola e le tre feguenti ci moftreranno alcuni coftumi ed ulanze degli Indiani abitanti la parte di mezzo dell' Afia meridionale.
Fig. 1. Un Panelarume o sia religioso mendicante.
GÌ' Indiani fono un popolo innocente, femplice, bonario, ma fuperltiziofiffiino. Di quefta fua dispofizione abuTa una quantità innumerevole d'impoftori religiofi, i quali come frati mendicanti della religione Bramanica, o della Muhamedana, girano per tutto il paefe qual magi od indovini, e cercano d'ingannare il volgo credulo, che li tiene per Santi. A quefta genia furbesca appartengono anche i Pandarumi, che ftranamente veftiti girano il paefe facendo da indovini.
Fig. 2. Un Fachiro.
I Faci iri fon frati mendicanti muhamedani, che nelle Mofchee fanno le funzioni religiofe, vanno a Mecca qual pellegrini, e girano il paefe per ingannare i creduli lor fra felli.
Fig. 3. Uno scriba Indiano.
GÌ' Indiani, come popolo mezzo colto, efercitano anche l'arte dello fcrivere. Scrivono fopra foglie di Palma, da effi chiamate Oli as, per mezzo d'uno ftelo puntuto, come qui fi vede ef
Fig. 4. Un carro per portare gl' Idoli.
GÌ' Indiani della religione Bramanica adorano nelle loro Pagode, o l'iaTempj, certi Idoli. Quefti Idoli fpei'fo fi portano in proceflione a piedi o fopra un carro (tra natu e ri te decorato, qual nella Fig.. presente rappreientato fi vede.
Fig. 5. Carro da viaggio.
L'unica forta di carri di cui gl' Indiani fi fervono per viaggiate, e che da effi fi chiamano Echeri, è un legno aperto, tirato da due bovi fopra un carro a due ruote. Non vi può ftare dentro che un' uomo folo, ed i buoi fi guidano per mezzo di una corda che loro paffa per le narici.
Ad00341 05 019a/itaMiscellanea LXXIX. Tom. VI. No. 17.
PENITENTI DELL' INDIA ORIENTALE.
V li Abitanti AtAV HîpdHS, o fia gl' Indiani. nelle loro idee [iipre r f li z i o f e f o n m o l t o m e l i- T1 U na c a m b, a n. f o n. o u n a f e trt a,, p a r t i c. o..lare nati all' eccello. Tra l'altre ftvavaganze e(Ti d,.i p" e n i•te" i m, 1 q u a. l.i p e r u n, o r g o g, l.io fratiacredono di renderli grati agli Dei col tor- t.ic o a l l e t t a n o u n a t o t a l e. i n f e n ii b. ilita conilo montar fé stesso, e che con1 q u e f t o m e z z o q u a l u, n q u e d o l o r e. U n o d i e T f i q. ui fi vtde pr o l l a n o C a n c e l l a r e l a c o l p a d e ' l o r o rp e c c a t i. p o r t a r e m. i u l l a m a n o u n b a c. ino pieno di E q1u e ft i p re n i te n t i d a l v o l g so f o n o f u m a t i f f u o c o, . c h e g,. li a, b, b r u c ia. la m a n o, "l e n z a c, he Santi. Alcuni di effi fi vedono raprpr r e f e n - d, i.a u n m e n o m o l e g n o d, i. 'd o, l o ' r e. U tnt a (tuoja taxi in q^u e f t a T a v o l a. . i n t r e c c i a t a,. d i. f.p i n e, c, h e p o r t a. t o l t o. i,l b,rac
Fig. 1. II penitente sull' altalena.
Fig. 2. Un Dacambari.
Fig. 3. Un penitente che gira voltolone.
in fu per mezzo di uncini di ferro attacca- Quefto fanatico pellegrino fi voltolò per tigli nella carne delle fue fpalle; in quefta un tratto di trenta leghe di Germania, fenza fituazione egli recita diverfe orazioni, ed alzarli mai, e coli rotolando cantava inni alla fine ftrappa una ghirlanda di fiori, di in lode degli Dei. Ed eliendo uomo ricco cui il popolo radunato a quefto fpettacolo- due fchiavi gli andarono avanti per
("pianar raccoglie con avidità ogni foglia, e la guarda le ftrade rimovendovi ogni impedimento, e come cofa facra. Per porgergli » neceffarj cibi.
Ad00341 05 020a/itaMiscellanea LXXX. Tom. VI. No. 18.
GIOCOLATORI INDIANI.
vJT Indiani in tutti i movimenti del corpo hanno una grandiffima agilità e deftrezza; e perciò fi diftinguouo particolarmente come equilibrifti e ballerini di corda, facendo delle cose maravigliale in quefto genere. La tavola preferite' ce ne moftra diverte prove.
Fig. 1. Giocolatori Indiani nella Fortezza di Giorgio.
Qui Tulla piazza della l'addetta Fortezza a Madras di veni giocolatori Indiani fi Vedono inoltrare agli Inglefi la Icro arte. Dalla mano manca una giocoiatrice fi è rampicata in fulla cima di una canna di Bambus, d'una alte?za di 30 piedi, e non folamente oi fi mantiene in equilibrio, ma anthe fi muove infieme colla canna al Tuono d'una mufica. Gli altri cinque giocolatori fanno altri giuochi di maniera diveda. Dalla man dritta due donne Indinne ballano fulla corda, ed incontrandoli fi paffano divelle volte; una di effe fuor.a uno Jtromento: e l'altra tiene nelle mani due vali pieni d'acqua.
Fig. 2. Un Ammmansatore di serpi.
Un Ciarlatano Indiano fa ballare al iuono del Tuo i'troinento una ferpente a cannocchiali ammanzata. Lo fuomento fuo è fatto di una zucca vuota e d'una cannuccia di Bambus. Ed ecco che anche quefti animali non fono infenfibili per la mufica!
Fig. 3. Giuoco di forza con un toro.
Un giocolatola giace fupino fulla terra. Primo fi pone fui corpo un legno formato a guifa d'un bicchiere e fu quefto legno monta poco a poco il fuo toro a ciò addentato con tutti e 'quattro è piedi. Il giocolatore poi gli presenta un fecondo legno, ed il toro fi monta, mentre quello lo fpinge fui legno primo; e nello ftefl'o modo lo fa anche con un terzo legno, fui quale alla fine il toro refta e fi mantiene in eauilibrio. fj'/)
Ad00341 05 021a/itaMiscellanea LXXXI. Tom. VI. No. 19.
MOSCHEE E PAGODI IN INDOSTAN.
J tempi di quegl' Indiani che confeffano la lati della fabbrica f rsono le torri alte e Religione di Brama, chiamanfi Pngodi, e lottili, chiamate Mina' cti, dalla cima delle quei de' Mufulmani quivi ftabilitifi, fi nomi- quali i facendoti convocono il popolo alla nano Mojchee ovvero Mefchite. Di ambedue preghiera. A man manca vedefi il fepolcro qui fi vede una rapprefentazione. d'un Nabob.
Fig. 1. La gran Moschea vicino a Arcot.
Fig. 2. La Pagode di Vira Malli.
Trovali elTa nel reame di Tanfcur ed è Ella è fituata nella vicinanza della cittX fituata fopra un'efta rupe. In quefti tempj, d'Arcot, ed è fabbricata di pietre mafficce. compatti di torri piramidali, di logge e di Dalla parte del Ponente è aperta ed ornata portici, fi cuftodiscono gl'Idoli del lor culto di un portico foftenuto da pilaftri. L'interno etnico. Ai Bramini, o fia facerdoti di Brama dove il facerdote dice le fue orazioni e legge foli, che abitano ne' veltiboli, egli è perii Koran, libro facro de'Mufulmani, è co- meffo di entrar nel Santuario, dove, fecondo perto di tappeti; e prima d'entrarvi ognuno la loro credenza i mifterj della Divinità fi devefi levar le fcarpe o le pianelle. Da' due rivelano