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Ad00341 05 022a/itaMiscellanea LXXXII. Tom. VI. No. 20.
LE COMETE.
L. e Comete fono fenomeni che di rado fi fio fplendore precede il capo della cometa inoltrano al cielo Itellato; e perciò dagli uo- effofuole chiamarfi la barba, e quando lo mini fuperftiziofi furono riguardati come fé- fegne fi chiama Za coda della Co irle t'a. Di gni di cattivo augurio, e [ciuccamente da «tifi quefi' ultima fpecie ne vediamo rappréfentate fi credette, che ne nasceffero guerra, malat- due nelle Fig.. 2 e 3. La Cometa di V\%. 3 tie ed altre fciagure. Le Comete ricevono il fu diligentemente oiTervata nel Febbraio e lor lume dal Sole, ma non girano intorno ad Marzo del 1661 a Danzig dall' aftronomo Ileelio con moto regolare come fanno i pianeti, vello. 11 d'i 3 di Fehbrajo (A) il capo di el'fa ma con moto ellittico, il quale talvolta le av- fi moftrò di una luce gialla, e roffeagiante vicina molto al Sole, e poi le allontana da nel centro. La coda lunga vicino il capo era effo per grandiffime diftanze, come fi vede fitta e fonile, e poco a poco allargandoli via nella Fig.. 1, la quale ci moftra una parte dell' più fi diradò. Il dì 6 di Fehbrajo (B) VHejeorbita d'una Cometa. Quefti corpi celefti con- Ho offervò nel capo di effa diverte macchie fiftono di un capo lucente di Fig. ura ronda, da e la coda comparve più debole, più piccola ' eui e« ce uno fplendore trasparente. Se que- ed alla fine più pizzuta.
Ad00341 05 023a/itaMiscellanea LXXXIII. Tom. VI. No. 21.
IL CAVALLO E LE RAZZE DIVERSE DI ESSO.
VAiefto animale domeftico ed all' uomo fi utile inerita di effer meglio conosciuto. Del cavallo in generale, e del cavallo falvatico già abbiam riportato la
Fig. ura nel Tomo II. di queft' opera. Nella tavola presente, e nelle cinque feguenti fi vedano rapprefentate le razze del cavallo le più fumate, e fono effe: il cavallo Frifone, il cavallo d'OIfiein, il cavallo Daneje, V Inglefe, il France fé, Napolitano, Sp
Fig. liuolo, Unglierefe, Polacco, Moscovita, Turco, Arabo e Barbero.
Fig. 1. Il cavallo Frisone.
Il cavallo Frifone e di corporatura grande e rob ulta, ha la tefta un poco groffa, il collo forte, dorfo e groppa larghi, e la coda bafra. Le coscie fon forti, tonde, e coperte di pelo lungo. Pel folito i cavalli dOlftein hanno, la lefta di montone; nella parte d'avanti per lo più fon ben fatti; ma in quella di dietro fon piutofto deboli. Le loro unghie fon troppo grandi e troppo pefanti. Ambedue quefte razze fervono meglio alla vettura, che alla cavalcatura. Il clima umido, e l'erbe tjoppo acquofe, che loro fervono di nudrimento, fon cagione delle frequenti malattie a cui fono efpofte. Fi£. 2. Il cavallo Danefe. Ha la tefta groffa, il collo forte, il petto largo, le cosrie lunghe e baffe; la groppa in paragone del petto e troppo ft ret ta, ma ciò nonoftante quefta razza è forte e durevole, e negli ultimi tempi mediante la cura di alcuni uomini intendenti è ftata di mollo perfezionata. I cavalli bianchi tanto ftimati fono di origine Danefe, e forfè le razze del re fono l'unico luogo dove, fi ancora propagano. Si diftinguono col loro pelo bianco e lucente. Intorno agli ochj, come rulla bocca, fulla froge, nelle foci e fülle parti genitali fono di color di carne fparfo con punti neri. Hanno la barba folta, le unghie gialle, la tefta un poco groffa, la fronte larga un poco incurvata; gli occhj fon grandi e di color turchino. La parte d'avanti è molto alta, le gambe fono ben formate e ben piantate. Pel refto fon di una coftruzione forse e quadrata, ed hanno la groppa bella e'tonda. Un tiro di cavalli bianchi è con amen te la cola la più pompofa che in quefto genere fi polla vedere.
Ad00341 05 024a/itaMiscellanea LXXXIV. Tom. VI. No. 22.
IL CAVALLO COLLE DIVERSE RAZZE DI ESSO.
Fig. 1. Il cavallo Inglese.
Il cavallo Tnglefe chiamato di razza, e d'origine Araba o Barbaresca, e perciò famiglia molto a' cavalli di quefta fpecie, tranne la fuagrandezza maggiore. Halateftabella, ed asciutta; il collo ben formato; il dorfo del collo è magro ed alto; le fpalle fonili, la fchiena dritta e la coda ben attaccata alla bella groppa. Quefta razza ferve unicamente per i corfi, e poi nell' età avanzata, dopo efferfi refi famofi come corfieri, fi adoprano al propagar la razza. Sono elfi di una Telocità ftraordinaria; corrono pel folilo due miglia inglefi in 4 minuti, e quattro miglia in 8 ° 9 minuti. Ma già fin dall' età di due anni fi addeflrano al corfo, nell' inverno una volta il giorno, e due volte ne' giorni della fiate; ed anche il loro nudrimento, e tutta la maniera di governarli e diretta a quefto feopo, cioè di renderli corfieri eccellenti. 11 cavallo comune d'Inghilterra è totalmente diverfo di quello fopra deferitto: Ila effo la tefta groffa, carnuta, il collo tozzo, la groppa appiattata, ed i piedi goffi Ton coperti con un pelo lungo. La maggior parte di queßi cavalli nafee in Yorkfliire, e ferve pe' lavori delie campagne, e pel ferviziw della cavalleria.
Fig. 2. Il cavallo Francese.
Oltre le razze nobili di cavalli, tra i quali quei del Limolino e della Normandia fi dininguono come più atti alla cavalcatura, in alcune parti della Francia fi trovano cavalli da lavoro ordinarj di una razza particolare, e rimarcabili per la loro deformità. La tefta loro fomiglia a quella d'un porco, le orecchia, molto tra lor discorri, pendono in giù; hanno il collo tozzo e gToffo, coperto con crin fetolofo, la groppa piatta, e le piedi goffi fin fopra '1 ginocchio, coperti con pelo lungo. Lfli fono però forti e durevoli per la fatica e fi contentati.)
di giunchi, foglie di canna, ed altre forte di erbe groffolaue.
Ad00341 05 025a/itaMiscellanea. LXXXV. Tom. VI. No. 23.
IL CAVALLO E LE RAZZE DIVERSE Dl ESSO.
Fig. 1. Il cavallo Napolitano.
A cavalli di quefta razza hanno il collo e r dorfo di elio carnuti, ed una tefta di montone; le loro gambe fono alte e le unghie ftrette. La groppa loro è limile a quella de' muli. Effi fon di un temperamento cattivo ed oftinato, e meglio fi ulano per la vettura che per la cavalcatura. I migliori nafcono in Calabria e nella Puglia, nelle Terre di Lavoro, di Otranto e di Bari.
Fig. 2. Il cavallo Spagnuolo.
È d'un 'aspetto nobile e fuperbo, ha occhj briilanti e fpira coraggio e fuoco, « nello stesso tempo è facile di domare e di addeftrare. La fua tefta fuole effere un poco graffa ma non di rado anche fi trovano con tefta di montone;' le orecchia fono un poco lunghette, ma ben rneffe, la 1> fina e le ganaTce ftrette. Il collo ò fòrte', ben formato, e riccamente crinito. Hanno elfi il petto largo, il corpo robufto, i reni baffi, e la groppa longa e tonda. Le cofcie fono ben formate, nerborute e di pel cofto. Il colore è pel (olito di caftagno nero, e di rado fi trovano co' piedi bianchi. Il cavallo fpagnuolo è il migliori maneggio e per la guerra. I più ricercati (of quei dell' Andalufia fuperiore, ma anche dalie montagne di Cordova provengono cavalli piccoli bensì, ma forti, durevoli ed inftancabili alla fatica. fina e le ganaTce ftrette. Il collo ò fòrte', ben formato, e riccamente crinito. Hanno elfi il petto largo, il corpo robufto, i reni baffi, e la groppa longa e tonda. Le cofcie fono ben formate, nerborute e di pel cofto. Il colore è pel (olito di caftagno nero, e di rado fi trovano co' piedi bianchi. Il cavallo fpagnuolo è il migliori maneggio e per la guerra. I più ricercati (of quei dell' Andalufia fuperiore, ma anche dalie montagne di Cordova provengono cavalli piccoli bensì, ma forti, durevoli ed inftancabili alla fatica.
Ad00341 05 026a/itaPiante CVI. Tom. VI. No. 24.
IL MANGUSTANO.
i-i'albero di Manguftano (Garcinia Man- Levandone la fcorza efterna, che non fi può goftana) R trova nell' Indie orientali e mangiare, vi fi trova una polpa bianca fucneir ilole vicine; fpecialmente a Java cola, divifa in fei fpartimenti, che contene porta un frutto falutifero e di grato fa- gono i femi. Quefta polpa è di un fapor grapore. Effo arriva all' altezza de' noftri mori to, e gl' Indiani la mangiano volentieri come gelfi, ha le foglie lunghe, e i fiori roffi nas- un cibo rinfrefcante e falutifero. Anche cono fulla punta de' rami fuoi. Il frutto nella difTenteria ed in altro malattie epidetondo è della grandezza d'una picciola mela, miche gli medici fogliono ordinare il Manfi di fuori di un colore roffo che dà nel bruno, guftano come fpecifico.
Ad00341 05 027a/itaInsetti XLIX. Tom. VI. No. 25.
DIVERSE SPECIE DI GRILLI NOSTRALI.
Fig. 1. 2. 3. Il Grillo domestico. (Gryllus domesticus.)
Ouol vivere quefi' infetto in vicinanza degli uomini, nelle lor cafe, e fpecialmente nei forni e nelle fabbriche della birra, dove ha i fuoi nafcondigli nelle feffure delle mura, e vi fi rende noto collo Crepito the fa nafcere fregando infieme le fne ali inferiori. Si nudrisce di farina, di grano e di lardo. La femmina depone le fue uova di color bianchiccio nella terra, e da effe dopo dicci o dodici giorni nafcono i grilletti piccinini, che da principio fono ferii.' ali; ma dopo aver mutata direrfe volte la pelle, le alette appariscono. (Fig.. 2.) In grandezza naturale fi vede rapprefentato nelle fi^g. 1. e 3. Le ale inferiori fono più grandi delle fuperiorr, fpiceano motto in fuori, e terminano in una punta cornea.
Fig. 4. 5. Il Grillo campestre. (Gryllus campestris.)
Sta fotto terra ne' campi e nelle felve. Si diftingue da) primo pel fuo colore ofeuro, e pei la fua Fig. ura goffa. Vive di piccoli infetti e di radici. Fa colle fue ale quel fufurro /tridente che le fere della fiate fi fente frequentemente rifuonare pe' campi.
Fig. 6. 7. Il Grillotalpa. (Gryllus gryIlotalpa.)
Il grillotalpa rapprefentato qui nella Fig.. 6. come ninfa, e nella Fig.. 7. nel fuo fiato perfetto, èia fpecie,. la più grande de' "rilli della Germania, e fa molto danno. Con i fuoi piedi anteriori, che fomigliano i piedi dell« talpa effo fi fa ftrada fotto la fuperficie della terra e mangiano le teneri radici delle piante. Le ale fuperiori fon piccole e"di qualità cornea, le inferiori, delle quali però di rado fi ferva Jono grandi, larghi,. e dj ttffitura lottile.
Ad00341 05 028a/itaMiscellanea LXXXVI. Tom. VI. No. 26.
IL CAVALLO E LE RAZZE DIVERSE DI ESSO.
Fig. 1. Il cavallo Ungherese.
X cavalli di quefta razza fono d'una mediocre grandezza; hanno la tefta un poco gì e le narici ftrette. Sono di corporatura lunga, ma hanno le coscie hen formate. Son buoni e durevoli pel maneggio, e con poco nutrimento capaci di fopportare gran fatiche.
Fig. 2. Il cavallo Polacco.
T.a maggior parte di quefti cavalli nascono in quelle provincie della Polonia che presentemente appartengono alla Ruffia ed all' An firn. In generale fon piutlofto piccoli cìie grandi. Eccetto le ganasce un poco grotte la loro tefta è ben formata. Per la maggior narte hanno il collo cervino, la Pc? l ' fchiena forte e diritta, le coscie corti e robufte, la gròppa ben fatta ma pi/zittella; la coda ben' attaccata portano inarcata; le lor coscie fon fattili, poco pelofe ma tobufte. Le unghie fogliono effere un poco ftrette, il che loro vi fa nafcere fpeffo una malattia, fpecialmente quando fono: mal governati. Sono cavalli eccellenti, fé mediante un maneggio buono e convenevole il lor carattere falvatico e paurofo fi è refo docile e manfueto. I / I
Ad00341 05 029a/itaMiscellanea LXXXVII. Tom. VI. No. 27.
IL CAVALLO E LE RAZZE DIVERSE DI ESSO.
Fig. 1. Il cavallo Turco.
Fig. 2. Il cavallo Russo.
-L» un imito di razza Araba, Perfiana e Tartara, e perciò ir, nache qualità e famigliarne H cavallo nativ0 deIla ^ proviene aquefte. E forte, leggiero, n,ce e di buo- fpecialmente dalla Iluffia grande. La fa, nalena, fopporta grandi fatiche fenza danno ftatura non è bella, e di mediocre grandezzadelia falute, e può arriva« ad una età confi- la tefta è un poco gvoffa e carnuta, la fronte derab.le; d. affi ß fuol dire, che muojono p,ana, Ischio flemmatico; il collo corto. lenza invecchi, perchè l'età fteffa non li groffo; il petto largo, la groppa forte; le toghe mente delle lor buone qualità. I ferri gambe coperte di pelo lungo e folto, l'urighie, oi quali i Turchi ferrano iloro cavalli, fon piuttofto piatte che elevate; la coda e il crine di una forma particolare e confifrono in una lunghi. È di carattere dolce, pieghevole e lama di quefto metallo, che davanti ed a' docile; e fpecialmente per la vettura è ecceldue lati ha la flgura dell' unghia, e dietro lente e durevole, ì, che in pochiffimo tempo poco a poco fcema e finisce in una punta ot- è capace di fare viaggi di cemo e p]ù ".^ tufa. In mezzo quefta lama è forata, e i bu- ed è affano inienhbile per le mutazioni del chi per li chiodi fon piutofto tondi che qua- tempo. drati.
Ad00341 05 030a/itaMiscellanea LXXXVIII. Tom. VI. No. 28.
IL CAVALLO E LE RAZZE DIVERSE DI ESSO.
Fig. 1. Il Cavallo Arabo.
e co^ ^avvezzano ad una maniera di vivere, la quale inficine colle altre loro prerogative V^ueßo cavallo, fumato il più nobile e '} più \\ rende si preferibili a tutte le fatiche della perfetto tra tutti, è di mediocre grandezza; caccja e della guerra; e quefta riputazione la fua altezza comunemente fuole eflere un conservano fino da' tempi più rimoti, poco minore della fua lunghezza. La parte la più car.«eriAica di elfo è la tefta. Il pro-
Fig. 2. Il cavallo Bararesco,
b filo della fronte è diruto e piano; le orecchie " 7 fono un poco grandi sì, ma ben meffe; ha gli che anche chiamnfi Barbero, è di mediocre occhj belli e grandi, di cui risplende un dolce grandezza; ha una tefta di montone, e it fuoco, ed il nafo diritto colle narici larghe, collo lottile coperto di un crine corto; le 11 collo ben formato ha vicino al fuo dorfo fpalle di elfo fono magre e diritte} ha una un piccolo incavo, e alla groppa diritta eie- bella fchiena, i lombi corti e robufti, la gantemente tondeggiata la coda è ben attac- groppa un poco lunghetta e la coda vi è attacata. Le coscie fono fonili, mai muscoli e cata un poco alto; le coscie fono forti, ma di tendini forti danno loro una energia panico- forma lunga, e le unghie fimili a quelle del lare; le unghie lunghette di color nericcio cavallo Arabo. Quefti cavalli fono di una fono di una confluenza foìidiLlnia. È leg- grande leggierezza e velocità; in principio giero, ma di buona durata, e capace di fop- fogliono camminare lentamente, ma attiaportare lenza danno i ftrapazzi di una lunga zandoli un poco effi moftrano prefto quanto e faticofa marcia. 1 Fig. li degli Arabi gii le fon forti e vigorofi. Dopo i cavalli di Tunifi fogliono cavalcare, quando fono ancoTa polle- quelli di Marocco e di Feian fono i più ftidri; iorno e notte folto la fella, mati.
Ad00341 05 031a/itaMiscellanea LXXXIX. Tom. VI. No. 29.
IL PALAZZO DI GHIACCIO SULLA NEVA A PIETROBURGO.
N'el No. 15 dei quinterno CHI. della pre- fopra, die nel momento gelò; e coli fu fabfente opera già fu data a conofcere la natura bricato il palazzo di ghiaccio, rapprefentato del ghiaccio, e vi fu detto, che ur.a volta ne nella Fig.. 1., lungo piedi 52S, largo incirca era ftato fabbricato un piccolo palazzo, del 16, ed alto 20 piedi. Tutti gli ornamenti di quale eccovi qui rapprefentata la Fig. ura. Effo elfo, e le ftatue ftelTe vi erano egualmente di fi fece neu' inverno rigido del 1740 in Piatro- ghiaccio. All' ingreffo pofavano due Delburgo, fotto il regno dell' Imperadrice Anna, fini (Fig.. 2.) che nella notte verfavano dalla Già nel mele di Novembre 1739 fu fatto il gola rivi di nafta ardente. Vicino ad effi ftaprimo tentativo fulla Neva gelata, ma il ghi- vano cannoni e mortai (Fig.. 3 e 4.) formati di accio del fiume non effehdo capace di foppor- ghiaccio, che fpararouo piccoli porzioni di tare un pefo fi grande, comincia a piegarfi. polvere. Neil' interno del palazzo fi videro Ma poco dopo ne fu fatta un altra prova tra la diverfe camere fornite di tavole, fedie, orofortezza dell' Ammiragliato e il palazzo dell' logi ed altri mobili tutti lavorati di ghiaccio. inverno, che riusciva perfettamente. I pezzi — Coli quefto ftrano edificio fi conferve- per di ghiaccio tagliati in forma quadrata furono più meli fino alla fine del Marzo 1740, dov* uni;: e coftTurti per mezzo d'acqua verfatavi poco a poco il tempo più dolce lo di.Ir-die.
Ad00341 05 032a/itaMiscellanea XC. Tom. VI. No. 36.
USANZE ED ABIGLIAMENTI DELLA COCHIN-CINA.
La Cochin-Cina è uno de'paefi più rimar- all' immagine. Ün Sacerdote in velie lun^a chevoli dell' Afia orientale; effa fu feoperta gialla vi dice delle preghiere, da' Portughefi nel fecolo XVI. e riguardo ai cofiumi ed al veftire ha molta Wglianza
Fig. 2. Gruppo di Cochin-Cinesi.
colla confinante Cina. Gli abitanti della Cochin-Cina fono di un carattere dolce e bonario, iorniglianti a' Cinefi, ma più l'empiici nel loro vivere e veLi Cochin-Cinefi confettano la religione ftire. Le donne portano un foprabito di del Dio Buddha o Fo, e Tono idolatri. Elfi bombace, e Tutto di elio de' calzoni larghi, J'ogliono facriheare a' loro idoli le primizie e ne'giorni di fefia ne.mettono più paji uno delle mandre e de' frutti. Un tale fagriiizio fopra l'altro. Gli uomini portan camisciuole portato al Dio Fo fi vede rapprefentato qui e calzoni larghi e vanno co' piedi nudi. lancila Fig.. I. L'Idolo di forma goffa e gonfia, torno alla tetta portano ravvolti panni bianchi fculto di legno, fiede in una caiTa con fpor- a guifa di turbante, od anche cappelli contra telli ingraticolati fopra un' albero di fico d'In- il fole di forma di\erfa. I loldati che fi vedia. Agricoltori del paeie vi hanno pofto una dono a man rieüra fono armati di feudi e fei« fcala di canna di Banibo, ed oJurono del rifu mitarre.
Ad00341 05 033a/itaQuadrupedi. LXXV. Tom. VI. No 31.
ANIMALI RARI DELLA NUOVA OLANDA.
Fig. Il Canguru frisciato. (Kangurus fasciatus. PERON.)
Canguru fono, come fi fa, una forta d'animali rimarchevole, la di cui fpecie più grande (ved. Tom. I. tav. 93. di quell'opera) fu fcoperta dal celebre Cook nel 1770 fulla Nuova Olanda. L'ultimo viaggio di fcoperte fatto da' Francefi, e defcritto dal Sig. Per on, ci ha fatto conoscere una nuova fpecie del Canguru più piccola, il graziofo Canguru ftrisciato. Quello fi trova in gran copia full' ifola di Berniere preffo la cofta occidentale della Nuova Olanda. Effo ha la pelle piena di iirisce roffe e brune, è molto timido, fi nasconde con gran preftezza fono ai dumi fpinofi, ed ha la carne molto faporita. Se quefto Canguru fi domalTe, potrebbe facilmente tenerli in cala come animale domeftico.
Fig. 2. Il Wombat. (Didelphis Wombat. SHAW.)
11 tJ'ombat ha la grandezza di un cane- trillo, ed appartiene egualmente a quella forta d'animali, che nascono in una fpecie di boiTa 0 di lacco, che la madre porta. Quefto animale nel fuo alpetto fomigliante ad uà' orfacchio, vive di erba; coi piedi d'avanti fi fa nella terra una cava, nella quale fta durame il giorno, e la notte n'efce per cercare il fuo pascolo. Anche quefto animale fu fcoperto, poco fa, fulla terra di van Diemen, ifola grande the forma la punta meridionale della Nuova Olanda.
Ad00341 05 034a/itaMiscellanea XCI. Tom. VI. No. 32.
LE TERRE DI VAN DIEMEN.
Tra rale ifole delle terre Auftrali che formano pò fottili. Il loro cibo confitte fpecialmente la quinta parte del noftro globo, la Nuova in radici e conchilie di mare. Vel folito Olanda è la più confiderabile, perchè la venno nudi, ma alcuni di elfi portano intor» fua grandezza è quafi ugnale a quella dell' no alle fpalle la pelle del Canguru, unico Europa. La punta più merid ionale di effa, quadrupede di quefti paefi. L'ultimo viagla quale fecondo le ultime offervazioni forma giatore Europeo che vifitò quelle terre, ilSig. una ifula particolare, fu copèrta nel 1642 Perori, trovò alcune veftigia che effi onoradair Olandefe Abele Tasm an, il quale la no i loro morti. Sulla piccola iTola S. Machiamò la terra di van Diemen in onore del ria (Fig.. x.) tra alberi di Cafuar egli vide pieGovernatore di Batavia di quel tempo. Gli cole capanne fatte di corteccie d'alberi. Ed abitanti di queft' ifola; Fig.. 2.) fono felvagj, e efaminando l'interno di effe, vi trovò fotto fi trovano ancora full' infimo grado della col- un tumulo di zolle verdi, delle cenere ed ottura. Qui alcuni di effi fi vedono radunati fa d'uomini; d'onde fi vede, che quefti uointorno ad un fuoco. Hanno una fifonomia mini abbrucciano i loro morti e ne onorano baffa, un colore tra nero e bruno, fono di fta- la memoria per mezzo di tali capanni di feortura lunga ben fi* male parte inferiori in za d'alberi. proporzione della tefta e del bufto fono trop
Ad00341 05 035a/itaPiante. CVII. Tom VI. No. 33.
IL PINO-CEDRO DEL MONTE LIBANON.
il Pino Cedro muri« p., falegnami ad ebenifti. Il Pina. Cedro nasca üeolarmeme di effe piaulal" ". gMrfini, lui monte Libano nella Siria, nelle più alte nei parchi.
Ad00341 05 036a/itaMiscellanea XCII. Tom. VI. No. 34.
CURIOSITÀ SOTTERRANEE IN EGITTO.
Fig. 1. Le Catacombe di Alessandria.
il- cina- * cadaveri ftàtfàtta riporti in nicchie •j • bislunghe, tagliate in lila una accanto all' altra. vJli antichi Egizi, la di cui arc'iitetmra è tanto fingerne e e urlo fa . per confervarei
Fig. 2. Camere sotteranee presso le piramidi di Ghize.
SOUerailOO pi'CSSO loro morti, fabbricarono certi appartamenti 1 , fotterranei, che fi chismarono Catacombe. Quefte Catacombe confiftóno in parecchie Speffe volte le camere fepolcrali Mgl iattanze tagliate nella pietra viva, e per effe fi te nella pietra viva furono ornate di varj entra nelle cave fepolcrali. Qui fi vedono caratteri jeroglifici, come qui fi vedono raprapprefeiitate quelle di Aleffandiia. L'entra- prefentate. Nelle Catacombe però non relata di efTe forma un buco fuetto, per cui ap- mente fi confervarono i cadaveri imbalfamapena fi può pal'fare, e per effo fi arriva in ti, o fiano le Mumie degli uomini, n\\ andiveife camere molt.o rovinate. Una di effe Cora quelli de'facri animali, e fpecialmendi forma rotonda, e colia fofitta a volta, te dell' Ibis, fpecie d'ucello, che fu loinè ornata con pilaftri, e full' entrata d'un al- inamente da»li lìgizj venerato. I corpi im* tra fi vede un frontone. Il tutto è taglia- halfamati di quelli uccelli furono confervati to nella pietra viva, ma intonacato con cai- in vali d'una fot ina lunga.
Ad00341 05 037a/itaMiscellanea XCIII. Tom. VI. No 35.
IL NILOMETRO NELL' ISOLA DI RAUDA PRESSO CAIRO.
Lgli è cofa nota, che le piogge tropiche Dell' autunno fanno gonfiare il Nilo, fiume grande dell'Egizia, fi ftraordinariamente, che traboccando eccede le fue fponde, ed inonda per qualche tempo tutta la valle del Nilo. Ma per quelle terre arenofe quefta inondazione è un vero beneficio, poiché ritornando a poco a poco il fiume tra le fue fponde, per tutta la pianura inondata effo lascia una terra graffa limacciofa, per la quale fola la valle del Nilo fi rende fi fertile. Ma acciocché nell] inondazione annua l'acqua del Nilo arrivi dappertutto, gli Egizj hanno attraverfato di canali tutto quel paefe. E per offeivare efattamente l'altezza di ciascheduna inondazione, in diverfi luoghi fi fono eretti de' pilaftri'per mifurare l'acqua, o finno Nilometri. Il principale di elfi ò il qui rapprefentato full' ifola di Ilauda preffo Cairo. In una torre ritonda fi è fatta una cisterna, il fondo della quale è di uguale altezza al fondo o fia letto del Nilo. Da un lato vi è un apertura per la quale l'acqua può entrare. Nel mezzo di el'fa forge unpilaftro ottangolare di marmo, fui quale fi vede indicata la inifura dell'altezza a cui l'acqua durante l'inondazione arriva. Sino dal primo del Luglio un guardiano offerva ogni giorno l'inalzamento dell' acqua ed un bandilore l'annuncia con viva voce per la città.
Ad00341 05 038a/itaQuadrupedi LXXVI. Tom. VI. No. 36.
LA SCIMIA-LEONINA.
Tra le tante produzioni della natura a noi Quefta fcimia fi trova Mie pianure deifin ora incognite, che il celebre viaggiato- le falde orientale delle Cordilleras nell'Arciere Aleffandro d'Humbold riportò dall' Ame- rica meridionale, e fpecialmente sulle rive rica meridionale, fi t-ova anche una fcimia fertili dei fiumi Putumago e Coqueta; ma piccola ma belliffima, lunga folamente fette anche quivi fi conta tra gli animali rari, e od otto oncie, e per la fua fomiglianza col Sign. d'Humbold durante il fuo foggiorno re degli Quadrupedi chiamata scimia leoni- in quelle parti non ne vide che due folazia. La fua giubba e la lunga corporatura mente. Erano tenute in una gabbia , ed • fomigliano in piccolo quelle del leone; ma erano molto vivaci ed allegre; ma irritate il vifo e i piedi ci moftrano fubito il fci- fi videro per collera drizzare la giubba. Di miotto pacifico ; il fuo vifo e mezzo nero quelli animali graziofi finora non ïi è mai mezzo bianco; il refto della Fig. ura e di co- veduto alcuno in Europa, lore giallo e olivaftro.
Ad00341 05 039a/itaPiante. CVIII. Tom. VI. No. 37.
GEASTRI DELLA GERMANIA.
Vuefti funghi, abitatori delle felve di Germani, graziofamente formati, nella loro maturità fono fimili alla vescia di lupo ofia bovifta, fungo più comune e più noto, per cagione del loro pericarpio membranaceo e globolofo, e del feme polverofo in effo contenuto ed attacato a peli fottiliffimj. Nello stesso tempo però da ella fi diftinguono per la bocca più regolare e ben formata del lor pericarpio, da cui il feme maturo esce in forma di polvere, e per la groffezza dell' invoglio fuo efterno, che a guifa di raggi fi apre e forma ad effo una bafe ftellata. Nascono quefti funghi fotterra, e quando fi aprono ne vengono fuori. crepature fono di color bruno.
Fig. 1 e 2. Il Geastro coronato.(Geastrum coronatum.)
Quefta fpecie di Geaftro fi truova egualmente in un fuolo argillaceo, che in un fuolo arenofo.
Fig. 3 e 4. Il Geastro fosco. (Geastrum rufescens.)
In quefta fpecie l'invoglio ilellato è di color fosco, liscio, e non folo largamente fi itende , ma anche in varie guife fi ripiega e porta in alto il pericarpio fuo globolofo. La fuperficie l'uà egualmente crepa. (Tig. 4.) Nasce volentieri ne' pineti.
Fig. 5. Il Geastro igrometrico. (Geastrum hygrometricum.)
L'invoglio ftellato di quefto geaftro ha Tempre più di cinque raggi, le quali largamente fi ftendono, ma fenza ripiegarli verfo l'infù. La parte efteriore, ofia di fotto di queft' invoglio e di color bruno-feuro e granellata come il fagrino ; le parti conveffe de' granelli fon bianchi. (Fig. 2) La parte interna dell' invoglio è bianca, ma prefto fi fa piena di crepature, e quefte Il colore di elfo è tra il giallo ed il bruno. L'invoglio ftellato di molti ; fi Rende fenza ripiegarfi; ma ha elfo la qualità rimarchevole di chiuderli con gran forza ogni qualvoho fi difecca, e di riaprirfi e ftenderfi di nuovo, quando ritorna umido. Da quefto variare fecondo il fuo fiato ora umido, ora fecco ha ricevuto il fuo lopianBome. Ama Ipecialmente un fuolo arenofo.
Ad00341 05 040a/itaInsetti. L. Tom. VI. No. 38.
FALENE DELLA GERMANIA.
Fig. 1. Falena bombice del falcio. (Phalaena bombyx salicis.)
1] bruco di quefta falena (a) vive fopra i falci ed i pioppi, e in certi anni efTa fi trova in ■una copia lì prodigiofa, che intere piantagioni ne fono divallate. Sciami interi di falene candide (d) allora fi vedono fvolazzare intorno. Il bruco fila il fuo bozzolo tra le foglia del falcio (e) e fi trasforma in una crilalide di color bruno (b.j
Fig. 2. Falena bombice vinula. (Phalaena bombyx vinula.)
cofi vien chiamata a cagione della pellicia moibida della quale il fuo corpo goffo è coperto. Le lue ale anteriori fono dipinte con linee ondeggianti di color bigio e rofficcio. 11 bruco (A) n'è verde, ed è di una Fig. ura particolare, fembra feoperto di una armatura di fcaglie, e la parte deretana finisce in una coda biforcuta. Ella fila il fuo bozzolo tra fcheggie di legno (C), e forma una crifalide bruna (B.)
Fig. 3. La sfinge stellata. (Sphinx stellatarum.)
E un infetto molto noto, che nel crepuscolo della fera con grande volubilità fvolazza ne' giardini da un fiore all' altro. È qui rapprefentato come le due falene in grandezza naturale. Il bruco verde-giallo (a) fi trova fopra divelle piante.
Ad00341 05 041a/itaMiscellanea. XCIV. Tom. VI. No. 39.
LA COLONNA DI POMPEO.
Una mezz' ora dittante dalle Mura della il piedeft.illo, i quali fecondo le ulteriori ofcittà iYAleffandria in Egitto fi vede la co- Tervazioni de' Francefi, che la milurarono, lonna rimarchevole di granito roffo , qui rap- formano infieme una altezza di 38 piedi paripresentata, la più alta che finora fi conosce; gini e 6 once. La colonna ò alto un poco più e perciò gli Arabi la chiamarono la Colonna di 63 piedi, ed ha g piedi 4 once di dhimeAelle Colonna. Nei tempi antichi probabil- tea. 11 capitello d'ordine corintio e ornati mente effa era accompagnata d'altre colonne, di fogliame liscio. Molti forefticri vi fono e con effe apparteneva ad un edificio ma- faliti l'opra per minu-are la colonna, e nel g*i!ßco. ]~33 otto Inglffi in fulla cima di effa bebbcro una terrina di punscio. Non fi fa perQuefta Colonna di granito confitte di tre thè quetta colonna porti il nome di Pompeo. pezzi: il capitello, il futto della colonna, ed non eifendo fiata eretta in memoria di effo.